Dal “Greco di Bianco” allo “Stomatico” per poi perdersi nel dolce “Abbraccio dei cugini” sotto il “Sole di Calabria”: dal genio del Maestro Pasticciere Pietro Galea solo sorprese ed emozioni.
È difficile parlare di un’eccellenza culinaria senza cadere, o scadere, nella retorica o senza ripetersi. Basta fare un giro in rete per leggere di Maestri Pasticcieri eccezionali, di dolci paradisiaci, di vino speciale e quant'altro. E nel mare magnum di queste meravigliose primazie, ogni cosa rischia di diluirsi diventando poco credibile.
Il foglio word aperto sul PC aspetta di essere compilato. Può aspettare, perché è piacevole tornare con la mente ai due giorni appena trascorsi sulla Riviera dei Gelsomini. Il ricordo è fresco. Il piacevole viaggio con il Presidente del Consorzio Borghi Mediterranei, nonché Coordinatore regionale Confartigianato per il Turismo, Gianluca Colaci, e la dolcissima mamma Dina. Le lunghe chiacchierate in auto, l’arrivo al Museo Archeologico Nazionale - Palazzo Nieddu del Rio di Locri, dove si è tenuto l’interessante incontro “Tra la Cina e la Locride – Nuove frontiere turistiche negli scambi culturali”, organizzato dai Musei e Parco Archeologico Nazionale di Locri in sinergia con l’Associazione HistoriCal. Poi l’incontro con il Presidente dell’Associazione, l’Architetto Attilio Varacalli, e alcuni soci con l’Architetto Rocco, Paolo, e il Pasticciere Pietro. La serata si trascorre con loro.
La cena, le risate, la discussione sul turismo che stenta a decollare, la bellezza, le prelibatezze e l’abbondanza del Ristorante Il Lupo Cattivo, la necessità di fare rete, la potenzialità del “Turismo 4.0”, la Cina, i loghi, la SEO, i siti web e…il racconto di Pietro. “
"Sai sono vincitore della terza edizione del Puglia Cake Festival, nella categoria “Pastry”. Ho vinto con "Abbraccio con i cugini", un semifreddo un po' particolare".
Sorridiamo, ci complimentiamo e poi vogliamo saperne di più di questo “Abbraccio con i cugini”. "Perché Abbraccio dei cugini? Perché ho usato il Greco di Bianco della Cantina Viglianti, lo Stomatico, la ricotta di pecora calabrese, la crema di Pistacchio di Bronte, l’olio di oliva pugliese e le Mandorle Regine. I cugini che la Calabria abbraccia sono la Puglia e la Sicilia”. Così risponde Pietro. Guardiamo increduli i suoi occhi neri e profondi da vero calabrese e il viso addolcito dalla sua aria scanzonata.
Se un genio è colui che a che fare con la creatività, la capacità di applicare l’immaginazione a ogni sua azione, non c’è dubbio: Pietro è un genio. Lo è per la sua semplicità, per la sua generosità, per la sua dolcezza, per l’amore della sua terra, per il suo estro. Il suo racconto continua. Ci spiega che lo Stomatico è un tipico biscotto calabrese. La mamma lo faceva con olio di oliva e caramello. Quel biscotto ieri era la sua colazione, oggi è una delle sue specialità, che realizza seguendo alla lettera la ricetta della madre.
Arthur Schopenhauer definiva così la genialità: "Un talento colpisce un bersaglio che nessun altro può colpire; un genio colpisce un bersaglio che nessun altro può vedere". E Pietro riesce a vedere oltre, lo ha dimostrato anche con il Sole di Calabria, la mousse di cioccolato biscuit e croccante con nocciole bavaresi e passito, con la quale ha conquistato il terzo posto al Sigep Rimini, il Salone Internazionale di Gelateria, Pasticceria e Panificazione Artigianale per il Concorso dedicato alla migliore Torta gelato al cioccolato.
Restiamo incantati dal racconto ma ci è venuta anche tanta voglia di assaggiare queste delizie. “Vi aspetto domani alla mia pasticceria”, dice Pietro con il piglio e la convinzione di chi non accetta un "no" come risposta. E il giorno seguente, dopo Roccella, Gerace, la trattoria "A Squella" e il suo panorama mozzafiato, approdiamo al Bar Perla presso Natile Nuovo. Ad Aspettarci c’è lui: Pietro Galea in veste di Maestro Pasticciere con tanto di toque blance e camice bianco che lo vestivano di professionalità levandogli un po’ l’aria scanzonata.
Pietro arriva con la sua ultima creatura: la Bavarese "Bersomino", un tributo al Bergamotto dell'Azienda Agricola Minnici e al Gelsomino di Rosetta Bolognino, l'imprenditrice che ha realizzato l'azienda KITZA specializzata in prodotti enogastronomici realizzati con il delicato fiore aromatico che ha dato il nome a questa porzione di costa calabra. Una prelibatezza che sembra aver rubato il colore al sole calabrese a mezzogiorno e il sapore delicato e pieno al nettare degli dei.
L’ultima creazione di Pietro non è stata ancora presentata al grande pubblico. Noi siamo i pochi fortunati che hanno già avuto modo di assaggiare il Bersomino. Che dire? Certe sensazioni, così come alcune emozioni, si provano non si raccontano perché tutte le parole dell'universo non riuscirebbero a descriverle. Volendo, presuntuosamente, provare a spiegare quel tripudio di sapori, possiamo confessare che al primo boccone, istintivamente, si sono chiusi gli occhi per meglio assaporare, ma anche per intrappolare, la miriade di emozioni e di sensazioni che si provano. E a occhi chiusi si coglie anche che questo dolce al suo interno custodisce un segreto che unisce tradizione, inventiva, innovazione, passione e amore per la propria terra. Un trait d’union vincente, che conquista tutti i sensi partendo dal palato.
E così, in quest'angolo di Calabria Ionica, dove Palmenti, ulivi, vigne, fichi d’India, gelsomini, bergamotti, accarezzano gli occhi mentre il vento caldo del Sahara brucia la pelle e il blu dello Ionio lambisce una porzione di costa punteggiata di borghi di pietra incastonati tra le rocce, l’animo all'improvviso si riempie di gratitudine. Già, perché non possiamo esimerci dal ringraziare questi nuovi "vecchi" amici e questa terra benedetta dagli Dei. L'arte c'è, la bellezza è nelle cose: a noi sta ora di valorizzarle come meritano.
Eleonora Gitto
Giornalista - Webmaster - Blogger - Scrittrice
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