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CONSORZIO TURISTICO “BORGHI MEDITERRANEI”: A SARACENA E A SAN BASILE FRA SUGGESTIONI E VECCHI SCARPONI

Consorzio Turistico “Borghi Mediterranei”: i matching continuano. Lunedì 29 luglio il tour tra i borghi più suggestivi della Calabria, ha portato il Presidente Gianluca Colaci e parte del suo staff nel cuore del Pollino, esattamente a Saracena. Ad attendere i rappresentanti del Consorzio c’erano, insieme con alcuni imprenditori della zona, sia il Sindaco di Saracena, Renzo Russo, sia il Sindaco di San Basile, Vincenzo Tamburi. 

 

L’appuntamento era all’Auditorium degli Orti Mastromarchi, nel cuore del Centro Storico di Saracena che il team ha raggiunto a piedi. Parcheggiata l'auto in  Via Scarano, ci si incammina verso la meta. Salite e scalinate conducono in un intricato dedalo di viuzze e vicoli che, all'improvviso, regalano sorprendenti scorci della Valle del Garga.  

 

E mentre si procede, per quegli strani arzigogoli che fa la mente, il pensiero va a un lascito. Già, un lascito. Sembra proprio che questo borgo antico, in ogni suo punto di mezza luce e di luce piena, voglia lasciare di sé un lascito, un ricordo, vago e meno vago. Ma un ricordo. Come se le sue mura e i sassi, e le case chinate sulle pietre e sul selciato grigio, reclamassero una loro dimensione, una loro proiezione in un tempo più infinito di quello caduco che ci è dato vedere camminando su questo mondo essenziale. 

 

Varie e graziose proposte fatte di colori, quasi a ribellarsi dal grigio tenue e piatto di quel mondo dove pare non accadere nulla: gli scarponi vecchi coi fiori sulle scalinate, come un tentativo estremo di rivincita, di rifioritura; e sulle porte piangenti umidità, altri vasi d'erba verde, in un contrasto assoluto di tenue bellezza. E quei rombi sul selciato, finemente scomposti a segnare il passo dei secoli. 

 

E poi ancora verde a coprire le salite; verde buono, acceso di foglie che offrono ombra e quasi ambiscono coronare il tuo capo col benvenuto di un borgo che muta la sua tristezza in allegria di luce. Sicché dalle mura, dalle strade irte, dalla vertigine di un fianco alto di un palazzo, trasuda il gioco eterno della vita, che non è tale solo agli occhi degli stolti. Chi passa da questo luogo, da questo borgo antico di semplicità non può non avvertirne il respiro. Lo stesso di chi vi abita; ma più discreto. Come una carezza.

 

Una lieve carezza che sfiora la pelle ma arriva dritta al cuore come l’entusiasmo dei Giovani Sindaci Renzo Russo e Vincenzo Tamburi. Una carezza che sa di speranza. 

 

Eleonora Gitto

Capo Ufficio Stampa

Consorzio Turistico "Borghi Mediterranei"

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